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Perché dovrei tenermi la vita che ho? Voglia di cambiamento in menopausa. I buoni motivi per tenersi la famiglia che si è costruita.

La maturità, la menopausa, la stanchezza di gestire figli e famiglia, fanno sì che proprio quando una donna potrebbe finalmente rilassarsi e sedersi godendosi ciò che ha fatto, passi un momento di distacco e ribellione rispetto a tutto e tutti. Sono fasi della maturità nelle quali la donna fa il bilancio della sua vita. “Aiutata” dalla trasformazione del suo fisico, e dagli ormoni, ecco che una donna sente consapevolmente la fatica della sua vita, comincia a percepire il peso di ciò che porta sulle sue spalle, e quasi quasi vorrebbe liberarsene pensando di poter rinascere da sola, priva di tali fardelli. Si annebbia la vista e si perde l’autocontrollo perché ci si sente unico pilastro della famiglia, e se prima essere al centro era il massimo dei desideri, ora non lo è più. Ora che la donna si sente matura, si sente lei stessa al centro della sua stessa vita, vuole libertà, vuole coltivare i suoi interessi e non solo quelli degli altri. L’amore per i figli resta, e anche quello per i mariti, ma quest’ultimo è appesantito dalla quotidianità e dalla noia di sopportare richieste e fragilità dell’altro. Allora spesso si ricorre allo Psicologo per sfogarsi, e spesso dopo essersi già sfogati col marito sulla propria insofferenza.

Poche cose, a difesa di ciò che si è costruito, della famiglia e della quotidianità vorrei dire qui, perché il lavoro dello Psicologo non sia solo quello di separare ma prima di ogni cosa quello di unire, di ri-unire.

Si è vero, la donna al centro si pensava fosse un vantaggio e invece in età matura è un grande peso. Ma in cambio di cosa ci si vorrebbe liberare di tutto? L’insofferenza, la voglia di ribellarsi e di liberarsi, la fuga via da…non può avere credito se non ci si chiede verso cosa si sta andando, e rispetto a chi si è insofferenti. Pertanto vale la pena aprire la mente, orientarsi verso qualcosa, anziché via da qualcosa: per fare qualcosa verso sé stessa la donna può ritagliarsi tanti spazi anche avendo una vita familiare. Il vero problema a volte è quello di comunicare, con decisione e autorevolezza, ai membri della famiglia, che vi è un confine non valicabile tra la mamma moglie e la donna matura e maturata, e che questo confine c’è sempre stato. Se la famiglia è un sistema chiuso, allora sta alla donna accettare che anche gli altri possano avere delle crisi di assestamento rispetto al nuovo equilibrio familiare. Liberandosi di tutto invece non trova sé stessa perché se una donna è vissuta per gli altri anche questo fa parte di sé. Pertanto ecco il vero buon motivo per tenersi la famiglia che ci si è costruiti… essere sé stessi.

Dott.ssa Maria Chiara Talamo Dott.ssa Maria Chiara Talamo
Psicologa specializzata in tematiche al femminile e consulente per lo sviluppo delle Risorse Umane. Ha un Master in terapia dei disturbi alimentari, in Psicologia dello Sport, ed è Kinesiologa di 2° livello. Collabora con la Lega Tumori di Prato e l’Istituto di Studi Superiori sulla Donna di Roma. Riceve sia a Roma che a Prato. E-mail mchiaratalamo@gmail.com | Cel. 348 3335882

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